Seminario "Con gli occhi di un altro - Fotografie e storie personali"

Racconto la mia l'esperienza



Eccoci qua

Questa volta sono qui a parlarvi di una nuova esperienza proposta dai professori Rossetti, Vigna, Lanzafame, Prevedi, Cantamessa.

Questa esperienza consisteva nel guardare un seminario a scelta tra 6 proposti tenutesi presso la sede IUSVE e trasmessi on-line su YouTube e zoom.

Il seminario che ho scelto si chiamava “con gli occhi di un altro”.

In questo seminario grazie alla fotografia ovvero quel mezzo che riesce a raccontare e spiegare un concetto complesso con una sola immagine.

Ora vi racconto come si è svolto il tutto:

Ci è stata una breve introduzione di 30 minuti su YouTube dove ci hanno spiegato il significato di questo progetto, iniziato nel lontano 2019 dov'è IUSVE  ha collaborato insieme a Emergency,  ovvero un'associazione umanitaria che tratta temi della migrazione della multiculturalità e della convivenza.

A introdurre il tutto nella prima fase è stata Laura Silvia Battaglia una giornalista, documentarista specializzata nelle zone di conflitto in Medio Oriente.

Ha iniziato il suo intervento raccontandoci storie che ha vissuto lei stessa.

Una tra queste è stata quella di Tamam, un giornalista con un'ossessione un obiettivo porre fine al uso del " l'uranio impoverito ” questo materiale gli ha causato molta sofferenza, li ha fatto perdere tanti compagni, amici per causa di una malattia  mortale la "leucemia".

Il suo obiettivo era quello di scoprire di più su cosa avesse causato questa malattia, così un giorno decidese di iniziare una serie di intercettazioni giornalistiche riguardanti l'inquinamento nucleare nell'Iraq.

Dopo che si ha comprato una videocamera ha iniziato a girare i primi video cominciò, e ad avere nuove  fonti per scoprire la causa della malattia, Ma come ben sappiamo nel mondo, quando una persona cerca di scoprire la verità diventa una persona scomoda per coloro che voglio nascondere questa verità, e quindi inizio a subire dei furti in casa sua, nel tentativo di eliminare le prove che aveva raccolto, dopo un furto andato bene perse quasi tutti, ma fortunatamente riuscì a salvare una copia di un reperto intercettato da lui stesso, che poi ha portato alle autorità.

Successivamente ha parlato Rossella Miccio presidente di Emergency:  un'organizzazione per le vittime di guerra e della povertà, anche lei ha ribadito il continuo impegno da parte della stessa fondazione nell'aiutare persone bisognose.

Dopo di lei s'è presentato anche Emanuele Di Giorgi della casa editrice tunuè, Che ha ideato un concorso per le scuole insieme alla collaborazione di Emergency.

Dove è stato chiesto a dei ragazzi di raccontare in modo totalmente libero tre diversi momenti, possiamo definirli salienti, difficili, del loro viaggio di immigrazione.

Una volta raccolte queste testimonianze sono state messe in un libro che si intitola “ I colori di una nuova vita” sempre in collaborazione con Tunué e Emergency.

Finita questa prima rappresentazione siamo entrati nel seminario vero e proprio nel quale io seguivo la presentazioni di “con gli occhi di un altro”,

Il corso è iniziato con la presentazione di Simone cerio anche su un fotografo documentarista specializzato nel Visual giornalis, con alle spalle diversi premi vinti tra il 2014 e il 2019.

Ha iniziato la sua presentazione mostrandoci alcuni dei suoi lavori fotografici in collaborazione con Emergency.

Successivamente ci ha raccontato dell'esperienza che ha vissuto a kabul, definendola molto forte,

perché qui ha dovuto fotografare le vittime di guerra.

Poi ci ha mostrato un'altra su raccolta fotografica “the passage”  dov'è abbiamo visto come la comunità cattolica ha reagito alla chiusura delle chiese durante questa pandemia.

Ci ha anche detto che una di queste foto è stata selezionata come copertina per l'espresso, Il Giornale  non il caffè.

I temi che ha trattato sono in grado di far sorgere forti emozioni a chi gli ascoltati con attenzione, e sono:

l'identità, la spiritualità e le relazioni.

Dopo di lui abbiamo  ascoltato anche la testimonianza di Mamadou Kouassi

Anch'esso c'ha portato una testimonianza molto forte riguardante sempre l'immigrazione.

Lui è fuggito dal suo paese a causa della guerra “ Costa d'Avorio”,  esattamente 12 anni fa,

il suo viaggio è stato lungo e difficile ha impiegato 3 anni per arrivare in Italia passando per la libia e poi viaggiando nel deserto.

Giunto finalmente in Italia trova lavoro e riescie a ottenere anche il permesso di soggiorno per motivi umanitari.

Ci ha raccontato che durante una manifestazione si appassionato al tema dell'immigrazione e cosi ha deciso anch'esso di cercare di dare un aiuto, un contributo a coloro che ne hanno bisogno, diventando di fatto anch'esso un attivista.

Grazie a queste manifestazioni inizia a viaggiare molto, cercando di ottenere due obiettivi principalmente; il primo che l'immigrati possano andare a scuola senza alcuna eccezione, al fine di poter acculturare se stessi.

La seconda di offrirgli(immigrati) un lavoro e dar loro una possibilità nella vita.


Grazie eventi del genere capiamo quanto è importante l'interazione e la condivisione, due temi molto importanti che come abbiamo potuto vedere oggi ci hanno dato la possibilità di avere un importante testimonianza, Ovvero quella di Mamadou.


Per realizzare questo  post mi sono documentato su diverse Fonti:

-  Emergency

-  tunué

- appunti presi Durante il corso.


Tra tutti gli interventi, personalmente mi ha colpito moltissimo la testimonianza di Mamadou.

Che ribadisce il fatto di dare una possibilità al prossimo, un concetto in cui io concordo a pieno, perché nessuno sa che cosa li riserva la vita, e in che situazioni potrebbe trovarsi in futuro.

Questo seminario mi hai fatto apprendere nuove conoscenze, nuove informazioni e mi ha dato la possibilità di rendermi conto che non è tutto oro quello che luccica( riferendomi all'uranio).


Concludo con una frase che secondo me riassume al meglio tutto ciò letto fin ora;

"Aiuta il prossimo e il prossimo aiuterà tè".


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